Sabato scorso, 18 marzo 2017, alla biblioteca comunale di Ozzano dell’Emilia, si è tenuto il consueto appuntamento mensile con il CoderDojo, nel quale bambini e ragazzi hanno programmato insieme, divertendosi. Non tutti i bambini erano di Ozzano: alcuni sono venuti da Castel San Pietro, dove si è sparsa la voce dei nostri dojo 🙂
Presente anche Gabriella d’Orsi, l’animatrice digitale dell’IC di Ozzano, sempre attenta e attiva alle iniziative legate al coding e alle innovazioni tecnologiche e digitali che possono aiutare i nostri ragazzi e migliorare la nostra scuola.
E’ stato un CoderDojo particolare, che ha visto bambini molto piccoli accanto ai ragazzi delle medie (e uno del liceo), giocare con le BeeBot per riuscire a riprodurre, con Scratch, il comportamento del robot.
Per chi non le conoscesse, le BeeBot sono dei piccoli robot che vengono usati per insegnare la programmazione ai bambini molto piccoli, che non sanno ancora leggere e scrivere. L’obiettivo di queste apette è raggiungere un fiore (il traguardo) percorrendo un certo percorso su un tappeto, che abbiamo preparato con un cartoncino. Per riuscire ad arrivare al fiore, i bambini devono “programmare” l’ape, riuscendo così a capire molto bene (giocando!) il concetto di sequenza di comandi e loro esecuzione per raggiungere l’obiettivo.
Dopo aver provato, tutti insieme, come funziona il BeeBot, abbiamo chiesto ai bambini (e ai ragazzi) di creare un BeeBot virtuale con Scratch. Abbiamo dato loro gli sfondi per poter creare vari livelli e gli sprite necessari (l’ape, il fiore e i bottoni). La sfida è stata difficile ma alla fine tutti sono riusciti, con grande soddisfazione, a realizzare il loro BeeBot, inserendo fino a quattro livelli di gioco!
Abbiamo rivisto l’uso delle variabili e accennato al concetto di “lista”, lasciando l’implementazione di quest’ultima ad una versione più complicata del gioco, da approfondire a casa o in un prossimo dojo.
Molte sono le cose che ci stanno colpendo positivamente in questi dojo: i ragazzi (anche i bambini più piccoli) sono molto partecipi e quando chiediamo loro come si potrebbero risolvere i vari problemi che si incontrano, cercano tutti di dare la loro soluzione, alzando la mano e proponendo procedimenti. Questo è quello che si chiama collaborative problem solving 🙂
Abbiamo anche notato che spesso, quando un bambino si gira verso di noi per chiederci qualcosa, i vicini si fanno avanti prendendo il nostro posto nel proporre la loro risoluzione del problema … e questo è un altro grande obiettivo raggiunto.
I nostri ninja sono veramente cool!
Un plauso anche ai loro genitori, che hanno la pazienza di stare con noi per tre ore, aiutandoci e partecipando attivamente alla vita del dojo 🙂
Grazie come sempre al nostro Istituto Comprensivo, al Comune di Ozzano Emilia e alla Biblioteca comunale 8 marzo per la loro partnership in questo progetto. Grazie infinite anche al papà di Elisa, che è sempre disponile ad aiutarci nella preparazione della sala!
Alla prossima e ricordate: “above all, be cool!”



















































